
La sessualità è un aspetto fondamentale e complesso del comportamento umano che abbraccia diversi livelli (biologico, fisico, psichico, emotivo, culturale) ed esprime molteplici funzioni: consente l’espressione di aspetti ludici e relazionali; costituisce un potente strumento di appagamento e gratificazione; può rafforzare il legame tra le persone; consolida l’identità individuale e di genere; soddisfa i bisogni narcisistici e fusionali dell’individuo.
In particolari condizioni, però, può accadere che fantasie e comportamenti sessuali vengano messi in atto con una particolare frequenza ed intensità al punto da invadere la vita dell’individuo, determinando l’instaurarsi di una vera e propria condizione di dipendenza definita Sex Addiction.
Breve storia della dipendenza sessuale
Il termine Sex Addiction, venne utilizzato per la prima volta intorno alla metà degli anni ‘70 dagli Alcolisti Anonimi di Boston. Un membro del gruppo, infatti, prendendo spunto dalla filosofia e dall’ideologia dell’associazione, riuscì a spiegare la sua frequente attività masturbatoria, il sesso privo di coinvolgimento emotivo, la dipendenza emozionale e i rapporti extraconiugali come la manifestazione di un nuovo disturbo che chiamò sex and love addiction.
Sembrerebbe quindi che l’interesse clinico nei confronti di questa problematica sia nato di recente. In realtà, il concetto di “dipendenza sessuale” fu ben descritto già nel 1886, quando Krafft-Ebing, nel suo celebre libro “Psycopathia sexualis” tratteggiò le caratteristiche di una condizione in cui l’appetito sessuale di una persona si era sviluppato in maniera anomala, “tanto da coinvolgere tutti i suoi pensieri e sensazioni e da non permettere nessun altro scopo nella vita […] e risolvendosi in una successione impulsiva e insaziabile di godimenti sessuali […]“.
Da quel momento in poi sono stati proposti diversi termini per descrivere la tendenza ad un coinvolgimento continuo in attività, rapporti o fantasie sessuali: iperestesia, iperfilia, iperoticismo, erotomania, ninfomania, satiriasi, dongiovannismo, parafilia e, più recentemente, compulsività sessuale, impulsività sessuale, sex addiction, ipersessualità. Le numerose etichette riflettono non solo le diverse impostazioni teoriche degli studiosi che si sono occupati del fenomeno, ma anche la persistenza di un acceso dibattito scientifico sull’interpretazione e l’inquadramento di tale disturbo.
Cos’è la Sex Addiction?
La Sex Addiction si configura come una complessa condizione psicologica e comportamentale nella quale la persona è preda di costanti pensieri intrusivi a sfondo sessuale associati ad una perdita di controllo sul proprio comportamento sessuale.
C’è chi lo accosta ad un pattern ripetitivo il cui obiettivo è quello di ridurre o prevenire l’ansia, chi, invece, lo associa ad un disturbo del controllo degli impulsi in cui è la ricerca della gratificazione ad essere predominante. In realtà, nella dipendenza sessuale ritroviamo sia l’ossessività (verso comportamenti o ideazioni sessuali), che l’impulsività (ovvero l’irrequietezza e l’ansia associate al fallimento nel regolare i desideri sessuali) e la compulsività (cioè la ripetizione di comportamenti sessuali che la persona si sente obbligata a mettere in atto, anche contro la sua stessa volontà).
La ricerca continua di stimoli sessuali, siano essi fantasie o comportamenti agiti, rappresenta un tentativo della persona di incanalare un disagio individuale profondo attraverso l’alterazione dello stato mentale che avviene mentre si immagina, si ricerca o si vive un rapporto erotico. Quando, però, lo stato di distacco dalla realtà svanisce, cessa anche la sensazione di benessere ad esso associata e l’individuo torna nuovamente a sperimentare il suo dolore originale, a cui vanno a sommarsi sentimenti negativi quali: rabbia, vergogna, senso di colpa, autocommiserazione. La percezione di questi sentimenti, purtroppo, non spinge la persona a trasformarli positivamente in un processo di cura di sé, ma crea un’ulteriore pressione interiore difficile da gestire tanto che il soggetto si rifugia nuovamente nella sessualità per sfuggirne. Si crea così un circolo vizioso tipico dei processi di dipendenza con l’aggiunta di caratteristiche compulsive e ansiogene di funzionamento.
Incidenza del fenomeno
I dati sulla prevalenza della dipendenza sessuale nella popolazione generale sono scarsi e difficili da rilevare: ciò è dovuto sia al mancato accordo della comunità scientifica in merito ai sintomi caratteristici di questa patologia, sia al fatto che la segretezza e la vergogna tendono a ostacolarne il disvelamento e, di conseguenza, la richiesta di aiuto.
Nonostante una recente indagine del CeDiS del 2013 riporti che tale problema colpisce il 3% delle donne e il 6% degli uomini di età compresa tra i 35 e i 40 anni, nella maggior parte degli studi internazionali, l’età di insorgenza sembra precedere i 18 anni con un picco tra i 25 e i 35 anni. Alcuni Autori, analizzando le caratteristiche dei campioni riportati nei numerosi lavori scientifici sul tema, hanno provato a tracciare una sorta di “identikit” statistico del sex addict: uomo, eterosessuale, con un’età media di 34 anni, sposato, laureato e appartenente al ceto medio borghese.
Le condotte tipiche dei sex addict
I comportamenti che i dipendenti sessuali possono mettere in atto sono molteplici e differenziati, tanto quanto le pratiche a cui ricorrono per soddisfare la loro necessità di scarica sessuale: promiscuità, prostituzione, fantasie sessuali, masturbazione compulsiva, esibizionismo, voyeurismo, pratiche di tipo sadomasochistico, utilizzo smodato di materiali tecnologici o linee telefoniche a carattere pornografico.
Pur manifestandosi in modalità differenti, ciò che accomuna le persone affette da Sex Addiction è la presenza di pensieri ossessivi e di fantasie ricorrenti in associazione ad impulsività e/o compulsività della condotta sessuale. Frequente, inoltre, la presenza di comportamenti associabili alle tre fasi caratteristiche della dipendenza da sostanze: il craving (intenso desiderio della cosa dalla quale l’individuo dipende); l’assuefazione (fenomeno fisiologico per cui la tolleranza corporea alla sessualità aumenta gradatamente); l’astinenza (grave stato di sofferenza fisica dovuto alla mancanza di attività sessuale). Questo processo causa, inevitabilmente, un progressivo incremento dei comportamenti sessuali da parte del soggetto, che necessita man mano di maggiori stimoli per ottenere lo stesso effetto di appagamento.
Quali sono gli effetti della dipendenza sessuale?
La Sex Addiction non va in alcun modo confusa con un’attività sessuale intensa o caratterizzata da un’alta frequenza di rapporti sessuali. Infatti, il sex addict non è in grado di “scegliere” se e quando fare sesso, poiché si ritrova un circolo vizioso di pensieri, sentimenti ed azioni che ruotano completamente interno alla sessualità e che non possono essere fermati. L’impatto di tale condizione sulla vita dell’individuo è da ritenersi decisamente forte, con una progressiva compromissione di vari aspetti della vita della persona: le relazioni affettive e familiari, il lavoro, la socialità, le finanze, etc. A livello fisiologico, ad esempio, non è raro che si sviluppino disfunzioni sessuali in comorbidità (eiaculazione precoce, ritardata) o che si contraggano Infezioni Sessualmente Trasmesse; a livello sociale, la persona può perdere il lavoro o vedere diminuire vertiginosamente il proprio patrimonio a seguito delle spese –sempre più ingenti- legate alla dipendenza; a livello affettivo ed emotivo, infine, si assiste spesso alla rottura di legami sentimentali e familiari importanti, alla presenza di ansia, senso di colpa ed inadeguatezza, depressione e aggressività che possono essere riversati sulle persone care in quanto percepite come oggetti da usare.